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Mostra al Monastero del Lavello

Mostra al Monastero del Lavello

Il Santuario del Lavello a Calolziocorte ospita, fino al 16 novembre, le sculture e i gioielli-scultura di Silvano Bulgari, un artista di fama nazionale ed internazionale, le cui mani all’unisono con il suo sentire sono in grado di creare opere uniche nel loro genere ed irripetibili.

Artefice dell’evento è Enrico Pozzoni, presidente della ProLoco del paese, che ha incontrato Bulgari durante un’esposizione per l’Unicef a Milano e con il quale ha stretto subito una sincera amicizia.

«Il trait d’union tra la suggestiva cornice del Santuario e le mie creazioni è lo stile rinascimentale – racconta Bulgari – Un’epoca caratterizzata da un ritorno alle forme classiche, dallo studio della natura e la concezione dell’uomo come centro dell’universo. Il Lavello è il contesto ideale dove esporre le mie opere capaci di esprimere e stimolare un percorso di ricerca interiore.»

La sua arte si basa sulla tecnica della cera persa su tradizione di Benvenuto Cellini e, per quanto riguarda le modalità di lavorazione, ha la capacità di riportare indietro nel tempo al periodo delle botteghe rinascimentali.

Nonostante l’omonimia, non è da confondere Silvano Bulgari con la nota gioielleria Bulgari; la differenza sostanziale sta proprio nel modo di lavorare: il maestro crea personalmente le sue opere dall’idea iniziale alla completa realizzazione finale.

Silvano Bulgari interpreta e rappresenta la natura, la realtà, i temi delle fiabe, i miti classici, la dimensione onirica e spirituale, esprimendo gli interrogativi esistenziali dell’individuo di tutti i tempi, il conflitto tra bene e male, il sentimento dell’amore e della fragilità dell’essere, le inquietudini interiori e le debolezze umane.

«Attraverso le mie opere cerco di rispondere ai  quesiti ed alle riflessioni che sono comuni a tutto il genere umano.»

Solo per citare alcune delle creazioni che meglio esprimono il sentire dell’artista, ricordiamo Onirico, che rappresenta il passaggio tra la veglia ed il sonno, momento in cui si resta sospesi tra la razionalità ed il sogno; Nerobianco, un partita a scacchi di un solo giocatore, lo scultore stesso, che simboleggia la battaglia con la propria persona; Uovo cosmico simbolo dell’universo dove tutto ha origine e della ciclicità eterna; Lilith e Amor vincit omnia, due opere che esaltano il conflitto amoroso; Damè gioco di parole tra Dama e Da Me rappresentato da una donna intenta a scolpire se stessa per rispondere ai canoni comuni di bellezza; La sete del Male, una metafora del delicato equilibrio fa bene e male.

Silvano Bulgari ha appreso l’amore e la passione per la cultura orafa dal padre Giorgio, talentuoso cesellatore e sbalzatore di metalli preziosi.

Inoltre ha collaborato con il noto maestro orafo Romolo Grassi. Bulgari concepisce le sue opere su grande scala, trasformandole poi in micro sculture facilmente indossabili: nascono così i suoi gioielli scultura, che escono dal campo della decorazione diventando vere e proprie sperimentazioni tecniche e virtuosistiche.

La mostra presso il Santuario rinascimentale del Lavello risulta un affascinante ed imperdibile viaggio tra passato e presente, un percorso introspettivo in grado di coinvolgere anima e corpo grazie alle seducenti opere di Silvano Bulgari.

Con convinzione il Consiglio Regionale della Lombardia, che ho l’onore di presiedere, ha concesso, con il proprio Patrocinio e un contributo, il riconoscimento di valore culturale alla Mostra dedicata all’orafo scultore milanese Silvano Bulgari, l’altro Bulgari, come ama definirsi, per non confondersi con l’omonima famiglia di gioiellieri romani. E le sue creazioni sono davvero qualcosa di altro.

Le opere esposte, che ripercorrono l’intensa attività artistica di Bulgari, sono pezzi unici dove il gioiello si fa scultura e la scultura si fa gioiello, da ammirare per la nobiltà dei materiali, per il rigore e la precisione di una tecnica, quella della fusione a cera persa, che in Bulgari diventa omaggio agli insegnamenti di suo padre, abile e apprezzato cesellatore, testimonianza di una sapiente tradizione che si eleva all’arte.

Il Consiglio Regionale della Lombardia, approvando il nuovo Statuto d’autonomia e avviando con il Governo e il Parlamento nazionali la negoziazione per l’attribuzione di “forme e condizioni particolari di autonomia” in ambiti essenziali e strategici per la nostra Regione, è determinato a sostenere anche sul piano legislativo e statutario i Beni culturali e la loro valorizzazione, nella consapevolezza che la cultura sia un potente fattore di sviluppo morale e civile, strategico anche per la crescita economica e sociale della nostra Regione.

Mi è particolarmente gradito esprimere vivo compiacimento ai promotori e agli organizzatori di questa meritoria iniziativa che contribuisce in maniera significativa anche alla migliore promozione del Monastero del Lavello, gioiello di Calolziocorte, che ne fa da preziosa cornice.


Lascio alle parole di Federico Poletti il compito di accompagnare lo spettatore attraverso un mondo mitico, forgiato di metalli e pietre preziose.

Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia,
Giulio De Capitani


Riportato all’antico splendore nel 2003 grazie alla sensibilità del Comune di Calolziocorte e della Provincia di Lecco (oltre che di Regione Lombardia), il Convento di Santa Maria del Lavello diviene oggi la prestigiosa sede della mostra dedicata alle sculture e ai gioielli-scultura del maestro Silvano Bulgari.

Grazie alla versatilità dei suoi spazi il Lavello accoglie e ben valorizza le opere di questo artista che occupa un meritato e riconosciuto spazio nell’ambito nazionale e internazionale dell’arte.

L’aura di sacralità che il complesso monasteriale diffonde offre la cornice ideale ai temi cari a Bulgari e alla sua ricerca artistica, sia quelli più direttamente ispirati alla dimensione religiosa, sia quelli che attingono all’esperienza dell’uomo in quanto tale nelle sue diverse dimensioni e nella sua tensione all’infinito.

E con questa esposizione il Convento di Santa Maria del Lavello torna a rispondere allo spirito con cui è stata voluta e condotta l’opera di restauro: da un lato costituire un luogo per la valorizzazione dell’arte e della cultura e, dall’altro, essere un polo di attrazione turistica.

La mostra delle opere di Silvano Bulgari, che sarà successivamente ospitata negli ambienti di Villa Monastero a Varenna, è infatti un evento culturale di grande portata in grado di attrarre a Calolzio e in Provincia di Lecco quanti, anche al di fuori dei confini provinciali, vogliono conoscere da vicino lo scultore e il territorio che lo ospita.

Presidente della Provincia di Lecco,
Virginio Brivio
Sindaco di Calolziocorte,
Paolo Arrigoni


Nella pittoresca e suggestiva cornice del paesaggio sito tra il grande fiume e gli incombenti monti leonardeschi e manzoniani, oggi “ il Lavello” può ospitare una raffinata esposizione di arte moderna, dedicata alle opere di SILVANO BULGARI, scultore-orafo che con la sua produzione artistica ha ottenuto grandi riconoscimenti nazionali ed internazionali.

L’evento culturale contribuirà a cancellare dalla memoria il ricordo del degrado del monastero: le sue ferite, causate dal trascorrere del tempo, sono ormai ben rimarginate.

Ora possiamo ammirare il nostro “Lavello” nel suo rinnovato splendore poiché, grazie ad un attento restauro, esso può di nuovo raccontare del suo passato ma anche di quello dell’intera comunità.

Il Monastero di Santa Maria del Lavello è uno spazio significativo per la comunicazione sociale e per l’esperienza religiosa, e non solo della Valle di San Martino.

L’Ecomuseo Val San Martino, che si propone di tutelare il patrimonio culturale e ambientale della Valle e di favorirne la conoscenza e la trasmissione generazionale, guarda con interesse a questa mostra dedicata ai lavori di Silvano Bulgari.

La creatività artistica del Maestro concilia la dimensione onirica con la realtà e coniuga il passato col futuro.

Questo evento avvicina la gente a opere particolarmente affascinanti che si raccontano e stimolano la fantasia, valorizzando il genio umano espresso dalla straordinaria creatività dell’artista. Con la certezza che la mostra del Maestro Silvano Bulgari sarà la prima di una nutrita serie di eventi culturali e artistici ospitati dal “Lavello”, auguriamo una grande partecipazione di pubblico che gratifichi e incoraggi gli organizzatori a proseguire in questa direzione.

Presidente della Comunità Montana Valle San Martino,
Carlo Malugani
Assessore al Patrimonio Culturale,
Franco Carenini


Due gemme dell’architettura e dell’arte della Provincia di Lecco – il Santuario di Santa Maria del Lavello a Calolziocorte e Villa Monastero a Varenna – sono state scelte per ospitare, per la prima volta nel nostro territorio, le sculture e i gioielli-scultura del maestro Silvano Bulgari.

Per la Provincia di Lecco l’evento è di portata unica: Silvano Bulgari ha infatti esposto le sue creazioni nelle più prestigiose sedi nazionali e internazionali e conquistato mecenati e collezionisti nel mondo.

La sua arte, unica perché basata sulla tecnica della cera persa, parte da lontano: attinge infatti alla cultura classica (ma non solo) per quanto riguarda i soggetti di ispirazione e all’arte rinascimentale della bottega orafa per quel che attiene le modalità di lavorazione, con l’insostituibile trait d’union dato dall’esperienza maturata osservando il padre Giorgio, cesellatore e sbalzatore di metalli preziosi.

Il suo operare a cera persa fa dei suoi oggetti esemplari unici e irripetibili: Silvano Bulgari interpreta e rappresenta la natura, la realtà, i temi delle fiabe, i miti classici, la dimensione onirica e spirituale, introspettiva e simbolica.

Le sue sculture raffigurano miti e sogni ma esprimono anche gli interrogativi esistenziali dell’individuo di tutti i tempi, il conflitto tra bene e male, il sentimento dell’amore e la fragilità dell’essere, le inquietudini interiori e le debolezze umane.

Supportando la mostra di Silvano Bulgari, nella duplice sede del Monastero di Santa Maria del Lavello a Calolziocorte e di Villa Monastero a Varenna, ACEL Service conferma una volta di più la sua attenzione per il territorio e per le iniziative di pregio che esso propone ed ospita nei suoi spazi più belli, offrendo ai lecchesi l’opportunità probabilmente irripetibile – di conoscere da vicino la tecnica, l’arte e le realizzazioni di un artista che ha saputo conquistare un posto riconosciuto e apprezzato nel panorama internazionale dell’arte.


Presidente ACEL Service,
Angelo Fortunati

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